Bergoglio 3.0 | luogo antico • vita nuova


programma di rigenerazione, valorizzazione culturale e fruizione pubblica della Cittadella di Alessandria
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uogo Antico | Vita Nuova” è l’obiettivo. La vitalità dell’antico quartiere di Bergoglio, inserita con nuova linfa nel formale contesto architettonico ed ambientale della Cittadella di Alessandria nata sulle sue ceneri. Un antico sedime civile “prestato” al mondo militare e che torna, nel XXI secolo dopo più di due secoli, ad una terza vita di attività, imprese e progetti civili di ampio respiro internazionale. Ecco spiegato il titolo che veste il programma: “Bergoglio 3.0 • luogo antico | vita nuova”.

Il programma è finalizzato all’integrale recupero strutturale e funzionale della Cittadella per la sua rigenerazione, valorizzazione culturale e fruizione pubblica. Tutto questo nel pieno rispetto delle vigenti normative di tutela applicate al bene e con una cura particolare, minuziosa, ad ogni aspetto tecnico-filologico della fortezza.

Bergoglio è principalmente finanziato in ambito privato già dalla prima fase di impianto e non postula o impone nessun diretto intervento finanziario pubblico. Il complesso programma di valorizzazione, tradotto in investimenti per circa 400 milioni di euro, si articola in venti anni con il completo recupero strutturale e funzionale. Sono stati opportunamente identificati adeguati motori economici che verranno implementati e che alimenteranno stabilmente le impegnative necessità di spesa.

Non si tratta di un’operazione di “beneficenza monumentale“, ma un collettore di idee per creare profitto ed assicurare il mantenimento a lungo termine della cittadella in totale autonomia economica ed energetica. Lo ribadiamo con forza perché è un aspetto fondamentale ed imprescindibile da qualsiasi investimento, soprattutto se si vuole curare un bene pubblico: garantirne sul lungo, lunghissimo periodo, autonomia economica ed autonomia energetica. La spinta propulsiva sarà coerente alla produzione dei risultati economici necessari per il ciclo degli investimenti sulla fortezza. In questo modo l’intero piano di lavoro è stato strutturato.

Il programma non intende solamente trasformare la Cittadella
in un semplice contenitore per grandi eventi.

Bergoglio 3.0 ha l’ambizione di sviluppare, primo caso in Italia, una vera Cittadella delle industrie creative e culturali promosse da laboratori di tecnologia e innovazione in grado di attivare un circuito europeo unico e competitivo.

Soprattutto in ambito culturale, la ricchezza non può essere solo “chiesta”, è necessario che venga prodotta; non più spesa ma risorsa a lungo termine che abbia bisogno di autonomia finanziaria ed indipendenza economica dalle istituzioni, favorendo il risparmio pubblico sia nazionale sia sovranazionale.

Tra le numerose attività, motori economici, ricerca e sviluppo, lavoro e impresa, centro studi, industrie creative e culturali, cardine fondante sarà la creazione e la connessione di eventi internazionali, promuovendo la cittadella tutto l’anno per un grande appuntamento musicale internazionale estivo. Attirare ad Alessandria, eterogeneamente, turisti nazionali e stranieri e riscuotere un afflusso di attenzioni altrimenti non ricevibile, è per la città, per la stessa cittadella e per tutto il territorio piemontese un’occasione irrinunciabile. Il festival consentirebbe l’occupazione di oltre 1.500 persone e la fortezza beneficerebbe di ingenti somme, ogni anno, per la riqualificazione, valorizzazione, rigenerazione e fruizione pubblica.

L’intera e vasta area è caratterizzata da una tale profonda complessità, non solo data dai vincoli storico artistici, da aver reso indispensabile ideare e formulare un percorso teso e finalizzato ad una compatta ed unitaria gestione del luogo, e che comprendesse inoltre le riserve e i vincoli di utilizzo previsti. Ciò che sarebbe delineato troverebbe identità in un Partenariato Pubblico Privato, come indicato, ad esempio, nel Libro Verde relativo al Partenariato Pubblico-Privati ed al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni, oppure – più recentemente – nel nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs n. 36 del 31 marzo 2023) nell’art. 134, comma 2. Ad oggi il ventaglio di possibilità è molto ampio e le somme potenzialmente finanziabili sono sensibilmente elevate.

La nostra idea è ben lontana dal voler essere una mera speculazione privatistica:

la Cittadella di Alessandria è un bene monumentale dello Stato, di tutti,
un tesoro culturale di inestimabile valore del contesto territoriale alessandrino e piemontese,
tale deve rimanere nell’accezione più alta del termine.

È dunque importante sottolineare quanto il programma sia concepito per essere inclusivo e non esclusivo. Una governance unitaria in un’ottica di partenariato, ove lo Stato – nelle sue diverse forme istituzionali, e di concerto con i soggetti pubblici locali competenti – controlli l’operato del privato, può realmente e concretamente traghettare la Cittadella verso un futuro senza precedenti. Attuare processi e mutamenti sul lungo periodo che garantiscano stabilità e continuità, sono gli ingredienti fondamentali. Si potrà dunque assistere a ripercussioni economiche, turistiche e di benessere difficilmente riscontrabili nel passato di Alessandria.

I

l futuro della Cittadella di Alessandria, la principale meta-destinazione d’uso, sarà quella di essere un grande cantiere europeo aperto, di conoscenza, un cardine sul quale costruire il significato del patrimonio culturale nel XXI secolo, sulle metodologie di rigenerazione, di tutela, sui nuovi paradigmi legati alla transizione energetica e [t]ec[n]ologica. un nuovo ecosistema culturale. Un costante cantiere in divenire, aperto sulla ricerca e sull’innovazione. Una viva e vibrante testimonianza del passato protesa verso il futuro. Una nuova eredità che dovrà sopravviverci per le generazioni a venire.